L’inclusione scolastica non si limita alla presenza fisica dello studente in aula. Significa costruire un contesto in cui ognuno possa partecipare attivamente, apprendere secondo le proprie possibilità, e sentirsi valorizzato come parte della comunità classe.
Nel caso di alunni con disabilità intellettiva o difficoltà cognitive, l’inclusione passa attraverso un uso intenzionale e sistematico di strategie didattiche che permettano di accedere ai contenuti, di comprenderli e di esprimerli in modi alternativi.
In questa pagina proponiamo una serie di strategie per l’inclusione cognitiva, fondate su evidenze pedagogiche e buone pratiche, adattabili alla scuola secondaria.
Chi sono gli alunni con fragilità cognitive?
L’inclusione cognitiva riguarda studenti con:
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Disabilità intellettiva lieve o moderata;
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Funzionamento intellettivo limite (FIL);
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Disturbi dello sviluppo del linguaggio e della comunicazione;
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Disturbi neuroevolutivi multipli (es. ADHD + difficoltà cognitive);
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Esiti di traumi o condizioni ambientali svantaggiate.
Questi studenti possono faticare nella memoria di lavoro, nell’astrazione, nella generalizzazione, nel ragionamento logico, nella lettura e comprensione, ma posseggono potenzialità reali se sostenuti con strumenti adeguati.
Principi guida per l’inclusione cognitiva
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Personalizzazione: adattare contenuti, strumenti e obiettivi ai bisogni dello studente.
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Semplificazione cognitiva: ridurre la complessità senza svuotare il significato.
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Multicanalità: proporre stimoli visivi, uditivi, motori e verbali integrati.
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Esplicitazione e struttura: rendere visibile ciò che si chiede, cosa si deve fare, in che tempi.
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Mediazione: guidare lo studente nell’organizzazione del compito, con domande, schemi, riferimenti.
Strategie concrete per la didattica inclusiva
📄 1. Semplificazione del linguaggio
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Usare frasi brevi, lessico concreto, linguaggio attivo.
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Eliminare strutture subordinate o astratte.
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Riformulare consegne complesse in passi sequenziali.
Esempio:
🔴 “Analizza criticamente il testo individuando le relazioni causa-effetto.”
🟢 “Leggi il testo. Cosa succede prima? Cosa succede dopo? Perché?”
2. Strutturazione del compito
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Fornire scaffolding visivo: tabelle, mappe, elenchi puntati.
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Dividere l’attività in step numerati.
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Specificare quanto tempo si ha e quanto si deve produrre.
Esempio: usare una checklist del tipo:
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Ho letto tutta la consegna?
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So cosa devo fare?
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Ho iniziato il primo punto?
3. Riduzione e ridefinizione degli obiettivi
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Identificare i “nuclei fondanti” della disciplina (cosa è veramente importante?).
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Lavorare per competenze minime e significative.
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Valutare sulla padronanza degli obiettivi personalizzati (PEI o PDP).
Esempio: se la classe lavora su un saggio breve, l’alunno con disabilità può:
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Scegliere tra due tracce guidate.
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Scrivere una scaletta o un testo con frasi modello.
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Usare immagini-sequenza come supporto.
4. Attivazione della memoria e comprensione
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Usare mappe concettuali, immagini, video, riassunti orali.
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Far costruire schede riassuntive personalizzate.
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Utilizzare l’insegnamento reciproco: spiegare ad altri aiuta a fissare.
Esempio: creare una mappa guidata a partire da parole-chiave scelte insieme.
5. Accessibilità dei materiali
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Fornire testi semplificati e ad alta leggibilità (font sans-serif, spaziatura, paragrafi brevi).
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Offrire versioni audio o video dei contenuti.
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Usare strumenti compensativi (es. sintesi vocale, immagini-sequenza, dizionari semplificati).
Esempio: nella lezione di storia, fornire un fascicolo semplificato + linea del tempo illustrata.
Strategie relazionali e motivazionali
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Rinforzare i successi visibili e misurabili (“Hai completato tutto!”, “Bravo, hai capito da solo”).
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Dare tempi distesi e protezione dall’ansia da prestazione.
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Lavorare in coppia solidale con compagni tutorati.
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Usare giochi didattici, quiz, sfide cooperative per rafforzare la motivazione.
Esempio pratico: analisi del testo
Classe seconda superiore – analisi del testo narrativo
Fase | Classe | Adattamento inclusivo |
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Lettura | Testo originale di 3 pagine | Testo semplificato con immagini, suddiviso in scene |
Analisi | Domande complesse sul narratore e sul tempo | Domande guida + schede precompilate da completare |
Produzione | Riassunto e commento libero | Scheda guidata con frasi da completare |
Riferimenti utili
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Ianes, D. & Cramerotti, S. (2020). La didattica per l’inclusione.
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Erickson (2023). Materiali facilitati per la secondaria.
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Canevaro, A. (2013). L’integrazione scolastica come progetto di qualità.
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MIUR (2021). Linee guida per l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità.
Conclusione
L’inclusione cognitiva richiede attenzione progettuale, competenza pedagogica e fiducia nelle potenzialità di ogni studente. Non si tratta di “semplificare” in senso riduttivo, ma di tradurre i saperi in forme accessibili, significative e partecipate.
Solo così è possibile garantire pari dignità educativa e costruire una scuola davvero per tutti.