Nel contesto scolastico, è sempre più importante comprendere non solo cosa uno studente sa, ma come gestisce ciò che apprende: con quale metodo, in quale ordine, con quale controllo dei propri impulsi e pensieri. A questo servono le funzioni esecutive: un insieme di abilità cognitive di ordine superiore che ci permettono di organizzare, regolare e dirigere volontariamente il nostro comportamento verso un obiettivo.
Si tratta di competenze fondamentali per l’apprendimento, l’autonomia e la gestione della vita quotidiana. Tuttavia, queste funzioni non sono innate e compiute fin dalla nascita: si sviluppano gradualmente durante l’infanzia e l’adolescenza e sono fortemente influenzate dall’ambiente educativo.
Cosa sono le funzioni esecutive?
Le funzioni esecutive sono un insieme di processi cognitivi interconnessi che permettono di:
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Focalizzare l’attenzione
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Mantenere e manipolare informazioni in memoria di lavoro
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Pianificare e organizzare attività
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Inibire risposte automatiche o inadeguate
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Adattarsi a situazioni nuove o complesse
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Monitorare e correggere il proprio comportamento
Sono spesso paragonate al “direttore d’orchestra” del cervello: coordinano le altre funzioni mentali per raggiungere un obiettivo in modo flessibile, efficiente e controllato.
Le tre funzioni esecutive principali
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Inibizione (o controllo inibitorio)
La capacità di resistere a distrazioni, impulsi o risposte automatiche.
➤ Esempio scolastico: non alzarsi durante la lezione, non interrompere un compagno, evitare risposte affrettate. -
Memoria di lavoro
La capacità di mantenere e manipolare mentalmente le informazioni.
➤ Esempio scolastico: tenere a mente una traccia durante un tema, ricordare istruzioni a più fasi, fare calcoli mentali. -
Flessibilità cognitiva
La capacità di cambiare strategia, punto di vista o piano d’azione in base alle circostanze.
➤ Esempio scolastico: passare da una lingua all’altra, cambiare approccio a un problema, correggere un errore.
Come si sviluppano le funzioni esecutive?
Le funzioni esecutive iniziano a svilupparsi precocemente (tra i 2 e i 5 anni), ma maturano pienamente solo durante l’adolescenza. Il cervello, in particolare la corteccia prefrontale, continua a svilupparsi fino ai 20-25 anni.
Lo sviluppo non è uniforme:
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L’inibizione emerge già nella scuola dell’infanzia;
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La memoria di lavoro si potenzia nella scuola primaria;
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La flessibilità cognitiva si affina nella secondaria.
🧠 Nei bambini con ADHD, disturbo della condotta, DSA o disabilità intellettiva, queste funzioni possono risultare immature o disfunzionali, ma sono allenabili e migliorabili con interventi mirati.
Perché contano a scuola?
Le funzioni esecutive sono essenziali per la vita scolastica, perché:
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Consentono di seguire istruzioni complesse
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Favoriscono l’organizzazione del materiale e del tempo
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Aiutano a completare i compiti senza distrazioni
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Permettono la gestione dell’ansia e dell’impulsività
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Sostengono l’apprendimento autoregolato e la motivazione
Molti studenti che “sembrano svogliati” o “distratti” non hanno un problema di volontà, ma di autoregolazione. La difficoltà non è nel sapere cosa fare, ma nel riuscire a farlo nel modo giusto, al momento giusto.
Come si possono potenziare le funzioni esecutive in classe?
Ecco alcune strategie didattiche inclusive ed efficaci:
Per sviluppare l’inibizione:
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Proporre giochi di autocontrollo (es. “Simon Says”, stop & go)
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Lavorare su tempi di attesa e turni
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Rinforzare verbalmente i comportamenti autoregolati
Per rinforzare la memoria di lavoro:
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Usare istruzioni scritte e visive
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Dividere i compiti in passaggi brevi
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Proporre esercizi di memoria attiva (es. “ricorda e ripeti in ordine”, “segui il percorso”)
Per promuovere la flessibilità cognitiva:
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Usare giochi che richiedono cambi di regole (es. “Cambia strada”, “Indovina chi sono”)
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Stimolare la riflessione su strategie alternative
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Accettare errori come parte del processo di apprendimento
Suggerimenti per la didattica quotidiana
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Usare planner e checklist visive per aiutare nell’organizzazione
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Fornire routine chiare e stabili, con anticipazioni
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Offrire tempi supplementari e supporti nei compiti esecutivi
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Allenare la metacognizione: chiedere “Cosa stai facendo? Perché? Cosa farai dopo?”
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Costruire un ambiente prevedibile e rassicurante
Riferimenti e approfondimenti
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Diamond, A. (2013). Executive functions. Annual Review of Psychology
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Barkley, R. A. (2012). Executive Functions: What They Are, How They Work, and Why They Evolved
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Giofrè, D. & Cornoldi, C. (2014). Funzioni esecutive e abilità di studio
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Blair, C. & Raver, C. C. (2015). School readiness and self-regulation: A developmental psychobiological approach
Conclusione
Le funzioni esecutive rappresentano il cuore invisibile dell’apprendimento: sono le regole interne che permettono agli studenti di governare il proprio pensiero, le proprie emozioni e le proprie azioni. Comprenderle e valorizzarle significa costruire una didattica più equa, efficace e inclusiva, che guarda non solo alle conoscenze, ma alla persona nella sua interezza.