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Le basi del pensiero e dell’apprendimento scolastico

L’apprendimento è il risultato di processi mentali complessi che si sviluppano fin dai primi anni di vita. Per poter progettare percorsi didattici efficaci e inclusivi, è fondamentale conoscere le funzioni cognitive, ovvero le abilità mentali che ci permettono di elaborare, comprendere e usare le informazioni.
A queste si affiancano le funzioni metacognitive, che ci consentono di riflettere su come pensiamo, impariamo e agiamo.

In questa pagina esploriamo le funzioni cognitive di base — percezione, attenzione, memoria e linguaggio — e introduciamo il ruolo della metacognizione nella didattica.

Cosa sono le funzioni cognitive?

Le funzioni cognitive sono abilità mentali fondamentali, che ci permettono di ricevere stimoli, elaborarli, organizzarli e rispondere in modo adeguato.
Si distinguono in:

  • Funzioni cognitive di base: servono per elaborare le informazioni sensoriali e semplici (es. ascoltare, vedere, memorizzare).

  • Funzioni cognitive superiori: riguardano il ragionamento astratto, la pianificazione, la flessibilità cognitiva, la creatività.

Tutte queste funzioni interagiscono tra loro e si sviluppano lungo l’intero arco evolutivo. Un loro corretto funzionamento è essenziale per il successo scolastico e l’autonomia.

1. Percezione: il primo livello di elaborazione

La percezione è la capacità di ricevere e interpretare gli stimoli sensoriali provenienti dall’ambiente.
Non si tratta di una registrazione passiva, ma di un processo attivo in cui il cervello seleziona, organizza e attribuisce significato agli stimoli.

Tipi di percezione rilevanti a scuola:

  • Visiva: riconoscere lettere, simboli, immagini, schemi.

  • Uditiva: distinguere suoni, parole, intonazioni.

  • Spazio-temporale: orientarsi nello spazio della pagina, seguire la sequenza di una narrazione.

⚠️ Difficoltà percettive (es. disturbi visuo-spaziali, elaborazione uditiva lenta) possono interferire con la lettura, la scrittura, la comprensione.

2. Attenzione: selezionare e mantenere il focus

L’attenzione è la funzione che ci permette di concentrare le risorse cognitive su uno stimolo o compito, ignorando le distrazioni.
È alla base di qualsiasi attività cognitiva: se non prestiamo attenzione, non possiamo imparare.

Tipologie:

  • Selettiva: scegliere cosa elaborare.

  • Sostenuta: mantenere la concentrazione nel tempo.

  • Divisa: gestire più compiti contemporaneamente.

  • Esecutiva: monitorare e cambiare il focus secondo necessità.

L’attenzione è fortemente influenzata dalla motivazione, dalla stanchezza e dal contesto.
È strettamente legata alle funzioni esecutive (inibizione, memoria di lavoro, flessibilità cognitiva).

Memoria: registrare, conservare e recuperare informazioni

La memoria è la capacità di immagazzinare e richiamare informazioni nel tempo. È fondamentale per costruire significati, apprendere concetti e consolidare competenze.

Tipologie principali:

  • A breve termine: conserva per pochi secondi una quantità limitata di informazioni (es. un numero di telefono).

  • Di lavoro (working memory): trattiene e manipola attivamente le informazioni. Essenziale per il calcolo mentale, la comprensione del testo, la risoluzione di problemi.

  • A lungo termine: immagazzina conoscenze, esperienze, significati.

Debolezza nella memoria di lavoro è comune in studenti con DSA, ADHD e disabilità intellettiva.
Una buona didattica offre strumenti per rinforzare e recuperare le informazioni (mappe, schemi, ripetizioni attive).

4. Linguaggio: comprendere e comunicare

Il linguaggio è la funzione cognitiva che consente di esprimere pensieri, comunicare, comprendere, costruire significati.
È essenziale per tutte le discipline scolastiche e per lo sviluppo del pensiero astratto.

Dimensioni principali:

  • Recettiva: comprensione del linguaggio orale e scritto.

  • Espressiva: produzione orale e scritta.

  • Pragmatica: uso del linguaggio nel contesto sociale.

  • Metalinguistica: riflessione sul linguaggio (grammatica, significato, stile).

⚠️ Disturbi del linguaggio (DSL, DPL, disturbi fonologici) hanno un impatto diretto sulla comprensione del testo, sull’ortografia, sull’espressione scritta e orale.
Il linguaggio è anche strumento di pensiero (Vygotskij): educare al linguaggio significa educare a pensare.

Le funzioni cognitive lavorano insieme

Le funzioni cognitive non agiscono isolatamente, ma in modo integrato:

Per leggere un brano, serve:
👉 percezione visiva per decodificare le lettere,
👉 attenzione per mantenere il focus,
👉 memoria per collegare le frasi,
👉 linguaggio per comprendere il significato.

🧩 Una difficoltà in una funzione può generare una catena di ostacoli nei processi di apprendimento.
Una didattica inclusiva deve quindi saper identificare, sostenere e compensare le funzioni fragili.

Verso la metacognizione

Le funzioni metacognitive si collocano su un piano superiore: non riguardano il “cosa” facciamo, ma il “come” lo facciamo.

👉 È metacognizione chiedersi:

  • “So cosa mi serve per svolgere questo compito?”

  • “La strategia che sto usando funziona?”

  • “Posso provare un altro modo per capire meglio?”

➡️ Le pagine precedenti su Metacognizione e Autoregolazione approfondiscono questo tema e offrono strategie concrete per lavorarci in classe.

Riferimenti
  • Flavell, J. H. (1976). Metacognition and cognitive monitoring

  • Cornoldi, C. & De Beni, R. (2001). Imparare a studiare

  • Baddeley, A. (2000). The episodic buffer: A new component of working memory

  • Vygotskij, L. S. (1934). Pensiero e linguaggio

  • Erickson (2022). Funzioni cognitive e strategie per l’inclusione

Conclusione

Le funzioni cognitive sono la base nascosta dell’apprendimento. Comprenderle permette di prevenire l’insuccesso scolastico, di leggere in modo più attento i bisogni educativi degli studenti, e di progettare percorsi didattici accessibili e personalizzati.
Conoscere come funziona la mente aiuta ad insegnare meglio. Ma soprattutto, aiuta ogni studente a conoscere e valorizzare se stesso.