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Obiettivo educativo fondamentale nella scuola inclusiva

L’autonomia è una delle mete educative più importanti per ogni studente. Per gli alunni con disabilità o con bisogni educativi speciali, essa rappresenta una condizione per la partecipazione attiva, l’apprendimento significativo e la qualità della vita.
L’educazione all’autonomia non si improvvisa: va progettata, accompagnata e valutata in modo sistematico e individualizzato.

In questa pagina esploriamo cosa significa “educare all’autonomia” nella scuola secondaria, con esempi e strategie concrete per il docente di sostegno e il consiglio di classe.

Cos’è l’autonomia in ambito scolastico

L’autonomia è la capacità dell’alunno di:

  • compiere azioni in modo indipendente o con supporto minimo,

  • prendere decisioni adeguate alla propria età e al contesto,

  • regolare il proprio comportamento in modo flessibile,

  • orientarsi nelle attività scolastiche e sociali con crescente consapevolezza.

Essa si articola in più dimensioni, tra loro interconnesse.

Le quattro dimensioni dell’autonomia (tratte da ICF e Linee guida MIUR)

  1. Autonomia personale

    • Cura di sé (abbigliamento, igiene, alimentazione)

    • Gestione dei materiali scolastici

    • Organizzazione dello spazio personale e delle routine

  2. Autonomia scolastica

    • Comprensione delle consegne

    • Uso degli strumenti di studio

    • Svolgimento dei compiti in autonomia crescente

    • Partecipazione consapevole alle verifiche

  3. Autonomia sociale

    • Relazione con pari e adulti

    • Capacità di chiedere aiuto in modo appropriato

    • Comportamento adeguato ai diversi contesti

  4. Autonomia decisionale e progettuale

    • Sapersi porre obiettivi

    • Fare scelte guidate

    • Riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni

Perché educare all’autonomia nella scuola secondaria?

Nella scuola secondaria, l’autonomia diventa centrale per l’identità personale e per il progetto di vita dello studente.
Promuoverla significa:

  • preparare lo studente a vivere in modo il più possibile indipendente,

  • favorire l’inserimento lavorativo o formativo futuro,

  • evitare meccanismi di dipendenza passiva dagli adulti,

  • aumentare l’autoefficacia e la motivazione.

Educare all’autonomia: principi pedagogici

  • Progressività: ogni abilità va costruita passo dopo passo.

  • Individualizzazione: ogni studente ha il proprio ritmo.

  • Responsabilizzazione: il docente sostiene, ma non sostituisce.

  • Valorizzazione dell’errore: sbagliare fa parte del percorso.

  • Rinforzo positivo: i piccoli successi vanno riconosciuti e resi visibili.

Strategie pratiche per promuovere l’autonomia

Pianificazione delle attività

  • Usare schede strutturate (con immagini, parole chiave, numeri) per guidare le azioni.

  • Proporre routine stabili, ma con margini di flessibilità.

  • Concordare con l’alunno obiettivi settimanali personalizzati.

Organizzazione scolastica

  • Far gestire il diario in autonomia (con supporto visivo se necessario).

  • Insegnare a preparare lo zaino e il materiale da portare.

  • Introdurre strumenti compensativi ma anche strumenti organizzativi (planner, orologi visivi, checklist).

Partecipazione in classe

  • Dare all’alunno ruoli di responsabilità (distribuzione materiale, gestione lavagna, aiuto ai compagni).

  • Consentire momenti di lavoro indipendente, anche parziale.

  • Lavorare in coppia solidale per favorire autonomia sociale.

Comunicazione e decisioni

  • Proporre scelte guidate: “Vuoi iniziare dal testo o dalla mappa?”

  • Introdurre la riflessione sul compito: “Cosa hai fatto da solo? Dove hai avuto bisogno?”

  • Allenare l’uso del linguaggio per esprimere bisogni e preferenze.

Inserire l’autonomia nel PEI

Nel PEI secondo modello ICF, l’autonomia rientra pienamente nelle aree:

  • Attività e partecipazione (dimensioni della vita quotidiana)

  • Fattori ambientali (supporti, barriere, mediazioni)

  • Progetto di vita (transizione scuola-lavoro)

Ogni obiettivo deve essere:

  • Osservabile

  • Misurabile (es. con una scala da 1 a 3)

  • Raggiungibile nel breve e medio termine

Esempio di obiettivo:
“Entro fine quadrimestre, l’alunno gestisce autonomamente il diario scolastico, con uso di agenda semplificata e controllo visivo”.

Conclusione

L’autonomia non è un traguardo riservato agli studenti senza disabilità: è un diritto e un obiettivo per tutti.
Ogni piccolo passo verso l’indipendenza rafforza la dignità, l’autostima, la qualità della vita dello studente.
Educare all’autonomia richiede tempo, pazienza, fiducia e una scuola capace di valorizzare non solo ciò che uno sa, ma ciò che è in grado di fare da sé.