Insegnare l’inglese in modo accessibile, efficace e inclusivo
L’insegnamento delle lingue straniere, in particolare dell’inglese, pone sfide significative per molti alunni con bisogni educativi speciali (BES). Difficoltà nella memoria fonologica, nella comprensione del testo, nella produzione scritta e orale, o nella gestione delle regole grammaticali, possono trasformare l’apprendimento della L2 in un’esperienza frustrante e demotivante.
Una didattica linguistica inclusiva non rinuncia all’insegnamento della lingua, ma ne ripensa le modalità, offrendo strumenti alternativi, percorsi personalizzati e strategie compensative per valorizzare le potenzialità di ciascuno.
Chi sono gli alunni con BES nelle lingue?
Rientrano in questa categoria:
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Alunni con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA): dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia.
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Alunni con ADHD: difficoltà di attenzione sostenuta, impulsività, disorganizzazione.
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Alunni con disturbi del linguaggio o comunicazione: DSL, DPL, disturbo pragmatico.
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Alunni con disabilità intellettiva lieve o funzionamento cognitivo limite.
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Alunni con background migratorio con doppia lingua madre o competenza interrotta.
Ciascuno di questi profili richiede una didattica differenziata, ma non semplificata, che mantenga gli obiettivi fondamentali della lingua, adattandoli alle possibilità reali dell’alunno.
Le difficoltà tipiche nell’apprendimento delle lingue
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Memorizzazione di lessico e strutture (soprattutto in presenza di dislessia)
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Distinzione e riproduzione dei suoni (difficoltà fonologiche)
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Comprensione orale rapida (in presenza di elaborazione uditiva lenta)
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Produzione scritta corretta (disortografia e disprassia grafo-motoria)
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Gestione simultanea di regole grammaticali e compito comunicativo
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Ansia da prestazione e bassa autostima linguistica
Principi di una didattica linguistica inclusiva
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Semplificare la forma, non il contenuto
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Ridurre il carico linguistico, ma mantenere l’obiettivo comunicativo.
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Lavorare sulla motivazione
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Proporre attività concrete, coinvolgenti, legate all’esperienza.
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Favorire l’apprendimento multisensoriale
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Integrare stimoli visivi, sonori, motori e digitali.
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Rendere esplicite le regole e i passaggi
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Usare griglie, schemi, mappe, istruzioni guidate.
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Personalizzare le verifiche e i tempi
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Dare più tempo, accettare la risposta orale, valorizzare anche la partecipazione attiva.
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Strategie e strumenti operativi per l’insegnamento dell’inglese
Lessico
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Usare immagini, flashcard, video brevi per introdurre nuove parole.
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Creare vocabolari personali illustrati o cartelloni tematici.
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Ripetere in modalità diverse: orale, scritta, visiva.
Grammatica
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Presentare una regola alla volta, in modo visuale e con esempi concreti.
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Fornire schede guida plastificate da tenere nel quaderno.
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Usare color coding per distinguere soggetto, verbo, complemento.
Comprensione del testo
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Fornire testi con frasi brevi, caratteri ad alta leggibilità, immagini di supporto.
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Leggere a voce alta con supporto audio o con sintesi vocale.
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Porre domande chiuse, guidate, con opzioni visive.
Produzione scritta
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Offrire modelli di frasi da completare.
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Usare tracce guidate e cornici linguistiche.
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Accettare forme alternative di verifica: mappe, risposte orali, presentazioni con immagini.
Ascolto
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Utilizzare video con sottotitoli in inglese semplificato.
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Lavorare su brevi clip con ripetizione rallentata.
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Fornire anticipazioni sul contenuto prima dell’ascolto.
Inclusione e verifica: cosa valutare e come
La valutazione deve essere:
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coerente con il PDP o PEI;
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formativa, per monitorare progressi, non solo risultati finali;
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flessibile, per permettere all’alunno di dimostrare cosa ha appreso.
Esempi di adattamento:
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Prova orale al posto della prova scritta;
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Verifica su contenuti ridotti ma centrali (nuclei fondanti);
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Accettazione di errori ortografici non penalizzanti;
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Uso di strumenti compensativi (mappe, tabelle, software vocali).
Conclusione
Tutti gli studenti hanno diritto ad accedere alla lingua straniera, nonostante le difficoltà.
Una didattica inclusiva non semplifica il sapere: lo rende accessibile, motivante, significativo.
Insegnare l’inglese a studenti con BES significa credere nelle loro possibilità e offrire gli strumenti giusti per farle emergere.
Perché la lingua è relazione, espressione, futuro. E tutti hanno diritto di farne parte.